Confraternita
SS. Trinità e S.Croce
Graglia

Da “Il Biellese” di martedì 20 maggio 2025. Scrive don Massimo Minola, Assistente spirituale delle confraternite diocesane di Biella.

“Provengono da tante parti del mondo, lo si sente dalla loro lingue nazionali, dall'allegria che generano nelle strade, dai movimenti con cui sfilano nell'Urbe che è galvanizzata da questo straordinario caleidoscopio che crea immagini, combinazioni colorate di grande impatto ed effetto scenico. Ma oltre il fenomeno esteriore che produce emozioni, le confraternite son convenute a Roma per la celebrazione del loro Giubileo, per così dire di categoria.

Anche i rappresentanti di questi storici attivi sodalizi ecclesiali della nostra diocesi biellese non mancano, Graglia, San Cassiano di Biella, Camburzano, la Pia Unione di San Giuseppe in Riva. Si annota un piacevole gemellaggio con alcune confraternite novaresi, quella di Lesa guidata da loro parroco don Simone. Sabato mattina i “nostri”, nella stupenda chiesa di Santa Maria dell'Orto in Trastevere formano un'assemblea di preghiera particolarmente attenta, numerosa e viva, insieme ai gruppi confraternali di Lombardia, Liguria, Emilia, Sardegna.

La liturgia eucaristica si riveste di peculiare solennità con gli inni propri eseguiti a regola d'arte. Si respira una Chiesa giovane che canta le Lodi di Dio. Giovani ce ne sono e rendono visibile la speranza che tanta storia di fede e devozione, carità e dedizione sia trasmessa attraverso la vivente tradizione ecclesiale alle nuove generazioni. Esse non sono affatto impenetrabili alla bellezza e alla genuinità di mettersi a servizio delle parrocchie, delle chiese locali, per tradurre il Vangelo di Gesù, dentro al tessuto culturale e sociale del nostro tempo. Vessilli e labari identitari di ogni gruppo si preparano al pellegrinaggio, che si svolge nel pomeriggio verso la Porta Santa di San Pietro in Vaticano e delle altre Basiliche giubilari romane.

Si assiste con curiosità e gioia interiore ad un vero e proprio spettacolo inclusivo di particolarità derivanti da tutti gli angoli del mondo. È una modalità per manifestare davanti a tutti, il popolo santo di Dio, Chiesa in cammino che conserva e comunica la sua storia di devozione, di cura dei bisogni della gente, quelli corporali e spirituali. Persone attente alla cultura loro contemporanea e con lo sguardo rivolto al futuro, consegnando adesso la ricchezza di un passato glorioso ed avvincente. Biografia storica dove la pietà popolare, quella autentica e non tocca da ideologismi passeggeri, intercetta luoghi e modalità per esercitare in forma comunitaria la fantasia della carità che è sempre incommensurabile. Le vie che conducono in Vaticano pullulano di gente, di uomini e donne con abiti ed insegne: stupiscono grandemente gli incappucciati. Pregano insieme, accodati dietro alla croce giubilare che denota il loro pellegrinaggio nell'Anno Santo. Carri ricchi di segni di devozione recano l'effige della Madre di Dio, trasportata da tanti uomini e il peso delle strutture non è indifferente, crocifissi anche di grandi dimensioni che esplicitano, associate, arte e fede. La magnificenza accesa della spettacolarità sfocia nella dimensione della preghiera che intende assolvere le condizioni giubilari, tanti accedono alla Confessione sacramentale, alla Comunione eucaristica, pregano per la Chiesa, per il nuovo Papa sperimentando lo stato di pellegrini della speranza così come si titola il Giubileo 2025.

I biellesi delle Confraternite come tanti altri familiarizzano subito con altri gruppi, ci si racconta storie di fede, di dedizione al culto divino, alla carità fraterna, a cogliere le emergenze educative, a tradurre le dimensioni cristiane cattoliche animando gli ambienti e le società con il fermento del fermento del Vangelo. Un potenziale di preghiera e di perseverante servizio che raggiunge malati, moribondi, defunti, emarginati, periferie esistenziali, povertà che gridano il bisogno d'amore e di prossimità. Tante le chiese visitate, ammirate per inestimabili opere di arte e per il fuoco della fede e della pietà popolare, fuoco sempre acceso e bisognoso oggi di venire riattizzato.

Intanto in piazza San Pietro fervono i preparativi per l'evento ecclesiale di domenica mattina, l'inizio del ministero petrino di Papa Leone XIV. Le confraternite si uniscono al mondo intero che simbolicamente è presente per questa nuova e santa pagina di storia della Chiesa. E i colori degli abiti di confratelli e consorelle, si confondono con quelle dei fiori, del cielo terso ed azzurro e del sole che riscalda. Così come lo Spirito di Dio riscalda i cuori ed illumina la Chiesa che procede in questo primo quarto di secolo e in questo Anno Santo della Speranza.”

Domenica in piazza San Pietro papa Leone XIV ha celebrato una messa davanti ai credenti, la prima da quando è stato eletto la scorsa settimana. È quella che viene definita “messa di intronizzazione”, e sancisce l’inizio del suo pontificato (diversa dalla “pro ecclesia”, quella celebrata insieme ai cardinali nella Cappella Sistina, il giorno dopo l’elezione). Oltre alle decine di migliaia di persone già presenti in piazza da stamattina presto, vi hanno partecipato oltre 150 delegazioni da tutto il mondo, di politici e capi di altre confessioni cristiane. Tra i politici italiani c’erano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. C’erano anche il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.